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Genitori e figli nell’era di Internet

Genitori e figli nell’era di Internet

“Dottoressa essendo in dubbio ho chiesto a mio figlio se secondo lui lo smartphone era un regalo adatto a lui”.

Una mamma alle prese con il regalo per la prima Comunione.

Nell’era di internet la crisi del ruolo educativo dei genitori non è una questione di conoscenza tecnologica, bensì di autorevolezza e fiducia nelle proprie capacità genitoriali.

 

Ho incontrato nei seminari di informazione che ho svolto a livello scolastico centinaia di genitori e ho dialogato con loro sul tema dell’uso delle nuove tecnologie da parte dei loro figli.

Ho sentito la fortissima frustrazione e il dilagante senso di impotenza dei genitori riguardo a questo tema.

Mi hanno raccontato di non riuscire a stare dietro all’evoluzione tecnologica con i suoi velocissimi ed inarrestabili tempi.

Bambini e ragazzi che nelle loro stanze si connettono sempre più esclusivamente attraverso smartphone e console di gioco e sempre meno attraverso il pc.

Di conseguenza la loro connessione diventa sempre più solitaria con maggiori difficoltà di controllo.

Giochi online sempre nuovi, chat sconosciute, filtri, applicazioni, social network…

E’ un mondo quello virtuale sempre più fuso e confuso con quello reale.

Quello che un bambino o un adolescente vive nel suo mondo on line è reale, in termini di vissuti, emozioni, conseguenze e responsabilità delle sue azioni. Ed inoltre tutto ciò si intreccia con la vita sociale reale che in buona parte va a coincidere con quella virtuale.

Pericoli sempre dietro l’angolo: cyberbullismo, scambio di foto intime a sfondo sessuale, contatti con persone sconosciute, abuso online e dipendenza dai videogiochi.

 

Quando ho iniziato a fare formazione sul tema delle nuove tecnologie incontravo genitori che si stavano appena sperimentando in questo mondo per uso personale e lavorativo. Erano in effetti alle prime armi e si trovavano invece a confrontarsi e a dialogare con i loro figli, chiamati nativi digitali.

Con il passare degli anni i genitori che ho incontrato successivamente erano senza dubbio più preparati ed abili dei loro sfortunati predecessori.

I genitori di oggi che hanno figli dagli 8 ai 17/18 anni sono tutti fruitori di internet e di tutto quello che permette loro di fare.

Lavorano, si intrattengono con giochi online, chattano, condividono sui social e tanto altro.

Sono adulti spesso alle prese con la gestione di un rapporto con internet che si fa sempre più simbiotico e distorto. Basti pensare all’utilizzo degli smartphone anche da parte degli adulti, nei momenti di socializzazione, al bar o a pranzo o a cena intorno ad un tavolo.

Sono quindi genitori che dalla loro prospettiva la tecnologia la conoscono bene.

 

Ma sono anche genitori che si sentono spesso spogliati della loro autorevolezza.

Sono genitori che chiedono ai figli se è il caso o meno di regalare loro lo smartphone per la prima Comunione.

Sono genitori che sentono che la loro autorevolezza è minacciata dalle nuove tecnologie.

 

Ciò a cosa viene associato?

  • Di certo spesso si fa fatica a mettersi nei panni di un figlio e cercare di capire come e perchè egli utilizza internet alla sua età. Gli scopi e i bisogni per i quali un bambino utilizza la Rete sono differenti ad esempio da quelli di un adolescente. Inoltre crescendo un figlio rivendica la sua privacy e permette sempre meno ad un genitore di osservare la sua vita online;
  • Accade qualcosa di inedito nel rapporto genitori-figli: il genitore è alle prese con un’esperienza nuova proprio come il figlio. Entrambi stanno sperimentando questa realtà. Di conseguenza su questa tema il genitore non occupa una posizione “alta” rispetto al figlio, sentendo di non avere nulla o quasi da insegnargli. Anzi le due generazioni si avvicinano sempre più quasi fino a capovolgersi.

 

Tutto questo porta ad una forte sfiducia nelle proprie capacità genitoriali.

Un forte senso di frustrazione e di impotenza nel non riuscire a fare il genitore e ad esercitare il proprio ruolo educativo.

 

Il ruolo dello Psicoterapeuta familiare

I comportamenti on line simil-patologici di un figlio, che destano preoccupazione da parte dei genitori, spesso spingono una famiglia a richiedere una consulenza psicologica.

Così come nei seminari nelle scuole anche nella stanza di terapia, incontro la frustrazione dei genitori, i quali non riescono ad imporre delle regole di comportamento on line, come ad esempio il tempo trascorso al cellulare o ai videogiochi.

La frustrazione deriva anche dalla difficoltà di comprendere il senso ed i motivi di alcuni comportamenti soprattutto perchè sono svolti on line. Questo accade, ad esempio, nel caso di invio di foto intime anche a sfondo sessuale tra preadolescenti e adolescenti.

Il mio ruolo nell’aiuto a queste famiglie non è solo quello di mettere al corrente genitori e figli sui rischi e le conseguenze di alcune condotte on line, ma è anche quello di attivare le capacità genitoriali che sono state messe in stand by.

In questo senso aiuto i genitori a guardare la situazione familiare da un altro punto di vista.

Li aiuto a comprendere che il problema non risiede tanto in quanto si è esperti o meno nell’uso di internet.

Infatti, benchè i genitori non possano nel caso dell’ on line attingere da un’esperienza precedente per esercitare un ruolo educativo, restano comunque più saggi dei loro figli.

Aiuto loro a comprendere che alcune regole della vita off line valgono anche nella vita on line, come ad esempio il rispetto per se stessi e il rispetto per l’altro, il concetto per il quale le azioni hanno sempre delle conseguenze e il senso di responsabilità.

Osservo, infine, spesso in queste famiglie una disfunzionalità per quanto riguarda l’aspetto delle regole e della comunicazione non solo per le questioni legate alla Rete, anche per ciò che concerne la vita off line.

Può accadere che non vengano trasmesse regole, tendendo spesso ad andare incontro alle richieste dei figli oppure che vengano trasmesse fin troppe regole, spesso non supportate dalla giusta autorevolezza.

In questo senso aiuto i genitori a comprendere che internet è solo uno dei contesti nei quali vengono fuori gli aspetti disfunzionali che la famiglia sta mettendo in atto.

Quindi ancora una volta il problema non risiede nelle conoscenze ed esperienze on line del genitore, che possono essere tranquillamente incrementate, ma nella fiducia nelle sue capacità genitoriali.

In un percorso di Psicoterapia i genitori comprendono quanto sia importante riappropriarsi del proprio ruolo e scoprono come riuscirci.

Dott.ssa Roberta de Sio cesari.

Psicologa e Psicoterapeuta.

Ricevo in studio a Napoli e via Skype.

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