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Come sostenere i figli nelle scelte di vita

Come sostenere i figli nelle scelte di vita

Il futuro di un figlio è per un genitore oggetto di tanti pensieri e a volte anche di preoccupazioni.

Spesso capita che le idee sul futuro, ad esempio formativo e lavorativo, di un figlio diventano impregnate e contaminate da quelli che sono i progetti e le aspettative che sono propri invece dei genitori.

Diceva Sartre: “Se i genitori hanno dei progetti per i figli, i figli hanno fatalmente dei destini che non sono mai felici”. 

I destini non sono felici perchè i figli rischiano di rispondere alle aspettative dei genitori invece che fare ciò che veramente desiderano.

La sfida per un genitore è sostenere i desideri dei propri figli, anche quando egli non riconosce nel figlio i suoi stessi desideri e i suoi stessi progetti, anche quando il figlio non è uno specchio nel quale ritrovare la sua immagine.

Alla base di ciò c’è un’idea fondante il rapporto genitore – figlio: mio figlio è altro da me, è diverso da me, è da me generato e per questo io rappresento le sue radici.

I suoi sogni, i suoi desideri e i suoi progetti sono suoi e diversi dai miei.

 

Un figlio può trovare nello sguardo sincero e privo di giudizio del genitore quella spinta a perseguire i propri obiettivi, quella spinta a vivere.

Quando un genitore accetta la sfida di dare forza e coraggio al proprio figlio nelle sue imprese, anche se diverse dalle proprie, va incontro ad un altro difficile compito:

Sostenere un figlio nella sua passione anche quando predomina l’incertezza sul futuro.

La maggior parte delle volte capita, infatti, soprattutto al giorno d’oggi, che il futuro, specialmente lavorativo, sia incerto.

Però per un ragazzo o una ragazza che stanno facendo delle scelte e con coraggio stanno tracciando la loro strada, passo dopo passo, trovare lo sguardo orgoglioso e fiducioso di un padre o di una madre conta tantissimo.

Nello sguardo di un genitore un figlio può trovare quella fiducia e quella positività fondamentali per intraprendere una strada, soprattutto se incerta.

Lo sguardo fiducioso di un genitore sembra dire: se ci credi, se ti impegni non c’è motivo per non riuscire!

L’ansia spesso può però oscurare quello sguardo.

A cosa può essere dovuta l’ansia in questi casi?

In primo luogo l’incertezza e i mutevoli cambiamenti della nostra società moderna rendono i genitori, e spesso anche i figli, insicuri e spaventati.

Gli scenari, soprattutto in ambito lavorativo, cambiano molto velocemente.

La trasformazione digitale ad esempio crea continuamente nuovi ambiti lavorativi. I percorsi formativi non sono lineari come prima. Spesso i genitori fanno fatica a stare al passo per comprendere e mettere a fuoco tali cambiamenti.

Ciò può provocare chiaramente ansia.

Inoltre sappiamo che i figli sono spesso una proiezione dei genitori. Se il figlio riesce allora anche il genitore riesce. Mentre un suo fallimento è vissuto come un fallimento personale del genitore. 

Ciò è ancora più vero quando si verifica la seguente condizione: un genitore che ha bisogno di provare quella soddisfazione personale che non ha trovato nella sua vita e cerca di ottenerla attraverso la realizzazione del figlio.

In questi casi possiamo immaginare la pressione che può sentire sulle sue spalle un figlio. Egli proprio quando deve prendere delle decisioni ed individuare la sua direzione rischia di confondersi, assecondando non i suoi desideri, ma i bisogni del genitore.

La consulenza familiare può aiutare genitori e figli a portare alle luce questi aspetti e a capire quale parte ognuno gioca in queste dinamiche. Gli obiettivi di una terapia familiare sono quelli di rendere i genitori consapevoli e liberi dai propri aspetti personali al fine di spingere e sostenere i figli nel difficile compito di tracciare la loro strada. Solo così un genitore può realmente consigliare i propri figli con esperienza e saggezza. Mentre per i figli l’obiettivo è quello di riappropriarsi dei propri obiettivi, rinunciando a soddisfare i bisogni del genitore.

Forza genitori siate più forti delle vostre #ansie!

E ricordiamoci sempre che:

un genitore è prima di tutto un essere umano e in quanto tale con le sue fragilità Riconoscere quest’ultime è il primo passo per superarle.

Ma ricordiamoci anche che la perfezione non esiste neanche quando si tratta di genitori.

 

Dott. ssa Roberta de Sio Cesari.

Psicologa e Psicoterapeuta.

Per appuntamenti: Napoli e via Skype.

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roberta.desiocesari@gmail.com

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