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Come riconoscere l’ansia patologica

Come riconoscere l’ansia patologica

Chi ha detto che l’ansia è sempre negativa?

L’ansia è una reazione psico-fisiologica che permette di attivare risorse sia fisiche che mentali di fronte ad eventi imminenti percepiti come minacciosi.

E’ funzionale in quanto attiva la nostra attenzione, segnalandoci che abbiamo di fronte una difficoltà da superare e ci prepara a reagire a tale difficoltà.

Infatti, in questi casi i nostri sensi si acutizzano, aumenta la memoria e si attivano i muscoli. 

E’ una tensione positiva, anche creativa, che ci fa ad esempio sostenere un esame o un colloquio di lavoro o che ci permette di concentrarci sull’obiettivo, di prevedere le possibili difficoltà e prepararci a superarle.

Questa è l’ansia “attivatrice”:

– Positiva

– Adattiva

– Creativa

 

Ma quando l’ansia diventa “mangia vita”?

La differenza tra ansia normale (funzionale) e ansia “mangia vita” (disfunzionale) è la quantità e la congruenza con il contesto con cui si manifesta. Per esempio essere un pò ansiosi prima di un esame o di un evento importante è del tutto normale, ma arrivare a non riuscire a sostenere la prova a causa di un’ansia intensa è tutta un’altra storia. Inoltre nel caso dell’ansia patologica si avverte un’irrequietezza per un pericolo immediato che però non si sa definire e non si conosce l’origine. Il pericolo viene dall’interno del proprio corpo e non dall’esterno e non si sa definire. 

In questi casi probabilmente l’ansia ha superato un dato livello.

Non è più un’ansia utile, ma al contrario è ansia “mangia vita”.

E’ un’ansia che consuma le energie vitali, che rovina il presente per una pre-occupazione di un qualcosa che POTREBBE accadere domani.

Può presentarsi come una sorta di modo di sentirsi, sempre preoccupati, apprensivi, che ovviamente influenza l’andamento della giornata.

Oppure può raggiungere dei picchi di alta intensità, i cosiddetti attacchi di panico, quindi episodi forti che si possono presentare all’improvviso.

In entrambi i casi l’ansia “mangia vita” condiziona fortemente la vita e limita le proprie possibilità.

La linea di demarcazione tra ansia normale e ansia patologica è molto sottile soprattutto perchè come abbiamo visto a distinguerle spesso sono i livelli di intensità.

Soprattutto quando l’ansia patologica seppure più o meno costante, non raggiunge livelli molto intensi, la persona che ne soffre può correre il rischio di “abituarsi” ad essa. Come se l’ansia fosse un elemento imprescindibile.

Quante volte abbiamo sentito dire: “Io sono un soggetto ansioso, sono fatto così”. Ecco con questa frase la persona vorrebbe descrivere se stessa proprio come se l’ansia patologica fosse un aspetto immutabile del proprio carattere.

Invece in casi come questi è accaduto che la persona ha dato per scontata e ovvia la sua ansia patologica e con questa si approccia alla vita anche per anni.

Riconoscere l’ansia che si avverte come patologica, anche quando non raggiunge livelli molto alti, quindi non si manifesta in modo forte, è molto importante per prevenire l’aggravarsi della condizione psicologica della persona.

Se ignorata l’ansia infatti il più delle volte tende ad aumentare e a diventare sempre più invasiva ed invalidante.

Colta invece quando comincia a manifestarsi e a diventare costante può essere trattata spesso in modo più veloce e più semplice.

 

Dott. ssa Roberta de Sio Cesari.

Psicologa e Psicoterapeuta.

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